Bandiere di pirati famosi: una Top 5

Tutti conoscono il jolly roger: la bandiera nera dei pirati col teschio e le tibie incrociate. Ma le bandiere rosse, o con gente che si ubriaca, o con uomini nudi? Vediamo le più assurde bandiere di pirati famosi in questa top 5.

Bandiere di pirati

Questo doveva essere un post semplice da scrivere. Ci sono parecchi siti con riproduzioni fedeli delle bandiere dei pirati, e le bandiere sono così tante e assurde da lasciare l’imbarazzo della scelta. Purtroppo quando le cose sembrano troppo facili di solito è una truffa.

Quindi, stavolta, non possiamo fare una top 5 senza prima vedere a che servivano le bandiere dei pirati, e di come sappiamo queste notizie (e di come tutte le “riproduzioni” online sono opere di fantasia basate su descrizione scritte, fatte da persone che non hanno mai visto gli originali). Ma andiamo con ordine.

bandiere di pirati famosi
ARRH!

La parola jolly roger viene usata per la prima volta nella Storia Generale dei Pirati, del 1724. L’autore dice che sia Black Bart che Francis Spriggs chiamano jolly roger la propria bandiera nera. Il che fa pensare che il termine fosse già abbastanza diffuso nel giro. È interessante notare che nessuno di questi due capitani usa il jolly roger col teschio e le tibie incrociate che usano i pirati dei film, ma optano per design quantomeno bizzarri, con cuori sanguinanti e gente che fa brindisi cordiali assieme agli scheletri.

Bandiera nera è un altro termine usato comunemente nell’epoca d’oro della pirateria per indicare il jolly roger. E, a proposito: sulle origini del termine (come in tutte le questioni tipiche della più traballante delle scienze linguistiche: l’etimologia) gli studiosi sono ancora incerti e, probabilmente, lo saranno per sempre. Le due tesi più in voga sono l’origine dal francese jolie rouge, ben rosso, in riferimento alle bandiere rosse dei pirati (che vedremo più avanti nel post); o una variante di old roger, termine gergale per riferirsi al demonio. Ci sono altre teorie ancor più strampalate in proposito. Ma facciamoci una domanda più interessante. Perché i pirati usavano bandiere da pirati?

Le armi della persuasione

Molti esperti di marketing sottolineano l’importanza di un brand e un’identità riconoscibili e la necessità di usare tecniche persuasive, magari basate su scambi e concessioni. I pirati, secondo alcuni studiosi, sembrano essere giunti a considerazioni simili con qualche secolo di anticipo (anche se tra le loro armi della persuasione erano presenti anche sciabole e cannoni).

jerry smith marketing

I guadagni dei pirati derivavano solo dal bottino, tolte le spese. E riparare una nave e ricucire gli uomini, quando ti sparano a vista nel 99% dei luoghi civilizzati, può essere qualcosa di costoso in modo proibitivo. I pirati, a differenza di navi militari e mercantili, avevano l’imperativo di evitare scontri e danni, se volevano che il saccheggio portasse a un guadagno.

E se vediamo i loro metodi di abbordaggio più frequenti, svetta subito l’importanza della bandiera nera (unita a cannoni e sciabole, ovvio). Una nave pirata poteva sventolare bandiere false e avvicinarsi, magari trascinando barili o altra robaccia che la facesse viaggiare più lenta, a una nave mercantile.

Raggiunta la giusta distanza, trinciavano i barili e iniziavano a correre, sparavano una salva di cannonate di avvertimento e issavano la bandiera nera. Esistono decine di testimonianze che raccontano la paura tremenda che una cosa del genere poteva mettere nell’equipaggio di un mercantile, che spesso si arrendeva senza combattere.

Il potere del brand

Parlavamo di scambi e concessioni. Il jolly roger, secondo alcuni studiosi, era un’arma da usare in concomitanza con un’altra cosa: la reputazione. Corsari e militari nemici, almeno in teoria, non potevano giustiziare o torturare l’equipaggio di un vascello che aveva opposto resistenza e poi si era arreso. I pirati non avevano regole del genere.

In compenso avevano la fama di essere violenti torturatori pazzi. Questo non solo perché era divertente, ma anche perché questa reputazione aveva un dettaglio importante. Le brutte cose succedevano solo a chi opponeva resistenza o provava a nascondere il bottino invece di consegnarlo. I bravi marinai che si arrendevano e consegnavano tutto venivano lasciati andare più o meno illesi (chirurghi, carpentieri, nobili, e in generale gente utile alla nave pirata o abbastanza ricca da dare possibilità di chiedere un riscatto, venivano portati via lo stesso).

I pirati, insomma, concedevano di andare sulle proprie gambe a chi non opponeva resistenza e non cercava di fare il furbo. Non sono rare storie di capitani di mercantili o navi militari che ordinano all’equipaggio di prepararsi alla battaglia, ma vengono legati come salami e gettati a mare dai propri marinai che preferiscono non far arrabbiare i pirati.

Il jolly roger, la bandiera nera, era usata solo dai pirati, non da corsari e navi militari in generale. Segnalare la propria identità e la propria reputazione era un modo per evitare quanto più possibile violenza e scontri, che potevano facilmente intaccare il bottino rubato.

Bandiera rossa

Alla luce di queste notizie, vediamo come anche le bandiere dei pirati famosi servivano a un doppio scopo. Oltre a segnalare l’identità possono aiutare, almeno in parte, a esaltare la reputazione violenta e deviante dei pirati. Immagini del capitano che brinda con la morte, clessidre che ricordano alle vittime che il tempo per arrendersi sta per finire, e armi incrociate sono simboli abbastanza chiari. Altri, per il gusto di oggi, risultano più bizzarri: la grande quantità di cuori o cuori sanguinanti ha un che di emo-goth che sembra cozzare con lo stile di vita piratesco. Ma a loro piaceva così: e contenti loro contenti tutti.

Richard Hawkins, capitano inglese catturato per ben due volte dai pirati, racconta un sacco di storie orribili e interessanti sulla sua prigionia. Sarebbe stato costretto a mangiare candele per il sollazzo dei pirati, mentre un suo compare di prigionia si sarebbe meritato un “interrogatorio”: l’uomo viene spogliato nudo e, mentre un pirata suona una musica da ballo col violino, altri pirati con bastoni appuntiti, coltelli e altre cose del genere, cercano di infilzargli le chiappe per la durata della canzone. Questa tortura poteva essere eseguita per estrarre informazioni dai prigionieri, ma a detta di Hawkins poteva essere fatta per puro divertimento, senza fare domande alla povera vittima.

Hawkins racconta un altro particolare curioso sulle bandiere. I pirati avrebbero sempre avuto due jolly roger: uno nero e uno rosso. Quello nero sarebbe servito, come detto, a comunicare che l’equipaggio che si arrende verrà risparmiato. La bandiera rossa, invece, veniva issata se l’equipaggio rispondeva al fuoco o temporeggiava troppo prima di arrendersi: significava che tutti quanti sarebbero stati uccisi e torturati malamente. In questo modo, la minaccia di vedere issata la bandiera rossa, metteva ancora più fretta nell’equipaggio terrorizzato.

bandiera rossa
Rappresentazione artistica di una bandiera rossa

È una storia affascinante, ma Hawkins, tra tutti i testimoni dei tempi che ho letto, è l’unico a riportarla. Dato che ha avuto qualche esperienza di prima mano quasi sicuramente non è un’invenzione. Ma riguardo a quanto fosse diffusa alcuni studiosi hanno dubbi. Hawkins è stato catturato per ben due volte dallo stesso pirata, il capitano Spriggs. Forse era un’abitudine sua e dei suoi uomini, o magari di limitate ciurme piratesche.

Non ho trovato altre fonti dell’epoca che ne parlino, ma se voi le conoscete segnalatele nei commenti!

Di certo, a inizio ‘600, i corsari inglesi issavano bandiere rosse, non nere, quando assalivano i mercantili nemici. Molti corsari, persa la licenza, sono ricorsi alla pirateria e hanno continuato a usare le stesse bandiere. Anche questa può essere una spiegazione possibile dei diversi colori, su molte navi.

Bandiere di pirati che esistono ancora

Ok, tutte queste informazioni sono molto belle: ma le bandiere? Dove sono? E perché sarebbero delle invenzioni?

Abbiamo resoconti, rarissime volte, anche di prima mano che descrivono le bandiere dei pirati. l’età dell’oro della pirateria è tra ‘600 e ‘700: non ci sono foto di bandiere originali. Ma il punto è che sono quasi del tutto assenti anche bandiere vere e proprie.

Semplicemente tenere una bandiera nera a bordo poteva essere un reato punibile con la morte e i pirati, quando la cattura era imminente, tendevano a bruciare le bandiere e i loro contratti di assunzione (sì: i pirati tipicamente firmavano un contratto quando entravano nella ciurma. Se vuoi saperne di più clicca qui). Anche solo essere arrestati per furto o omicidio era meglio che essere condannati per pirateria.

Ma allo stesso modo, marinai e soldati che davano la caccia ai pirati tendevano a non trattare la loro robaccia come cimeli da conservare dentro un museo. Il risultato è che oggi praticamente non esistono più bandiere di pirati famosi originali. O, meglio, per essere precisi, esistono ancora bandiere originali, ma sono poco rilevanti per la nostra storia.

Due sarebbero bandiere di pirati cinesi e hanno aspetto e modalità d’utilizzo che non c’entrano nulla col jolly roger.

Altre due sono bandiere nere con teschi e tibie incrociate… ma risalgono alla fine del ‘700, quando l’età dell’oro dei pirati era terminata da un pezzo, e provengono da navi di pirati algerini, nel mar Mediterraneo. Senza nulla togliere alle loro scorrerie, c’entrano poco con i nostri amati pirati dei Caraibi, anche se è interessante come la moda del jolly roger abbia superato confini geografici e culturali. Visto il design uguale a quello di molti celebri capitani dei Caraibi, viene da chiedersi se gli algerini abbiano pagato i diritti d’autore sulla bandiere o se si siano limitati a piratarla.

bandiere di pirati famosi jolly roger originale
Dettaglio di un Jolly Roger autentico esposto nel Museo Navale di Portsmouth, nel Regno Unito

Bandiere di pirati famosi: la top 5 (finalmente)

E quindi, le bandiere dei pirati famosi? Le bandiere che oggi vediamo nei vari siti sui pirati provengono più o meno tutte da wikipedia. A volte ricevono qualche elaborazione grafica per assomigliare di più a roba stampata su tela. Ma non riproducono fedelmente bandiere che gli autori, necessariamente, non hanno mai visto.

E allora, visto che i disegni sono sempre uguali, da dove provengono? La risposta che pensavo di scrivere all’inizio è: boh. Ho buttato giorni a cercare online senza trovare risposte conclusive. La risposta più comoda, però, me l’ha fornita un youtuber più bravo di me a fare ricerche storiche: provengono da un libro per bambini di cento anni fa.

bandiere di pirati famosi illustrate

Le descrizioni alla base di questi disegni, però provengono tutte da testimonianze di gente contemporanea ai pirati, spesso che li aveva incontrati di persona. Quindi, anche se i dettagli possono variare anche di molto, grossomodo corrispondono alle bandiere usate davvero.

Tenendo a mente questo, vediamo finalmente la top 5 delle più assurde e iconiche bandiere di pirati famosi. Per la classifica ho dato la precedenza a bandiere di cui ho trovato testimonianza diretta dei tempi. È pieno di bandiere fighissime, come quella di Calico Jack con un teschio sopra a due sciabole incrociate. Ma purtroppo ho solo trovato testimonianze che risalgono al ‘900 per queste bandiere, quindi, a meno che non troverò fonti migliori, sono fuori dalla classifica.

5. Francis Sprigg e i cuoricini

Iniziamo subito con una bandiera che mostra la malsana fissa dei pirati per i cuoricini. Francis Sprigg (il pirata che ha rapito due volte Hawkins), a detta del solito Storia Generale, avrebbe usato una bandiera particolare. Uno scheletro bianco su sfondo nero, con un clessidra in una mano, e nell’altra una lancia piantata dentro un cuore. Questa è una delle bandiere che viene chiamata jolly roger e, stando ad altri testimoni, è un design che detta moda. Edward Low, Charles Harris e altri ancora usano bandiere simili (anche se in effetti il vero inventore di questa bandiera potrebbe essere stato Ed Low, ex capitano di Spriggs, quando stava ancora facendo uno stage di pirateria).

bandiera di Sprigg
La bandiera di Sprigg. In questa versione lo scheletro sembra più uno zombie con una corona

Ancora oggi viene attribuita spesso anche a Barbanera, nonostante non esistano testimonianze dirette dei tempi che affermino l’uso di questa bandiera da parte sua.

4. Worley, Bellamy e il vero jolly roger

Richard Worley è stato un pirata americano di umili origini. Dopo aver rapinato una nave in un porto (tecnicamente un furto, non un atto di pirateria) e venir scambiato per il ben più famoso Barbanera durante un attacco, alla fine riesce a trovare un modo per farsi riconoscere nel mare magnum dei pirati. E morire malamente in seguito a un attacco da parte della marina inglese. Tradizionalmente, viene ricordato come l’inventore del classico jolly roger: un teschio davanti a due tibie incrociate su sfondo nero. Ma, secondo la Storia Generale, la sua bandiera sarebbe stata costituita da una bandiera nera con un teschio bianco, e altri colori appropriati, qualunque cosa significhi.

Un altro possibile candidato al titolo di inventore ufficiale del jolly roger (c) è Samuel Bellamy, un pirata gentiluomo, protagonista di una storia di cui parlo qui. Un suo prigioniero racconta che la sua bandiera era un teschio sopra a due tibie incrociate su sfondo nero. Probabilmente la più piratesca di tutte le bandiere viste.

bandiera di Bellamy
La bandiera di Bellamy. Produttori di veleni e di cavi dell’alta tensione devono una fortuna in diritti d’autore agli eredi del pirata.

3. Stede bonnet: il pirata gentiluomo con la moglie rompipalle

La bandiera di Bonnet non è particolarmente interessante. Di nuovo abbiamo due versioni: una fighissima, con un teschio sopra a una tibia che fa da bilancia tra un cuore e un coltello. Ma questa descrizione risale al 1939, un po’ più tardi del suo periodi di attività. Più probabile è una descrizione del tempo che ci riporta il solito teschio bianco su sfondo nero. BUU!

bandiera di Stede Bonnet
La finta bandiera di Bonnet. Per una versione più storicamente fondata, immaginatela con solo il teschio

Ma Bonnet merita comunque un posto in classifica per la sua vita interessante. È un altro cosiddetto pirata gentiluomo, ma a differenza di Bellamy che diventa pirata per fare abbastanza soldi da sposare la donna della sua vita, Bonnet è un uomo sposato. Secondo la leggenda, sua moglie era la donna più petulante di tutte le colonie e questo lo avrebbe spinto a tentare la fortuna nella pirateria. Ma, al di là di queste belle dicerie, era un gentiluomo pieno di debiti e questa sembra una causa più credibile.

Viene ricordato per i suoi modi incredibili (compra la sua nave invece di rubarla, dà stipendio all’equipaggio invece di parti di bottino, fa costruire una biblioteca dentro la sua nave) anche per delle azioni a suo modo decenti per gli standard di un pirata. Inoltre, durante la sua carriera, diventerà prima alleato poi nemico di Barbanera. Un personaggio interessante che meriterebbe un post dedicato.

2. John Quelch: l’uomo nudo

John Quelch è uno dei primi pirati dell’età dell’oro, che apre la strada a tanti altri presenti in classifica. Ex corsaro, persa la licenza, decide di continuare ad assalire navi per conto suo. La sua bandiera veniva chiamata Old Roger, e potrebbe essere all’origine del nome jolly roger.

È famoso per due bandiere. Una vera: la bandiera di San Giorgio, una croce rossa su sfondo bianco. Questa bandiera (o a volte una bandiera tutta rossa) era usata dai corsari e Quelch decide di continuare la tradizione quando passa in proprio.

Un’altra è una bandiera incredibile, con la solita figura che stringe una clessidra e una infilza un cuore con una lancia. Ma invece di uno scheletro sarebbe un uomo nudo.

bandiera di Quelch
La finta bandiera di Quelch. Questo uomo nudo, privo di genitali e con questa espressione è più inquietante di ogni scheletro

Purtroppo, molto probabilmente, è una bufala. Questa descrizione, diventata celebre negli ultimi cento anni, sarebbe stata inventata da Ralph Paine, uno scrittore e politico americano.

1. Le molte bandiere di Black Bart

Black Bart, al secolo Batholomew Roberts, è il più grande pirata dei Caraibi della storia. Ha catturato centinaia di navi, fondato una repubblica dei pirati, dettato legge e fatto comparse in innumerevoli film e videogiochi. Un modello da imitare per i più piccoli, insomma.

Vista la sua flotta demenzialmente grande, e la sua lunga carriera, non stupisce che abbia utilizzato parecchie bandiere diverse, da quelle semplicemente nere, a bandiere decorate in modo bizzarro.

La Storia Generale dei Pirati ne descrive tre: una con uno scheletro (una Morte) tiene una clessidra e due ossa incrociate a fianco di una lancia che penetra un cuore; una con una figura umana, che rappresenta Bart, mentre con una spada fiammeggiante minaccia uno scheletro; e per finire una col capitano in piedi su due teste mozzate che rappresentano gli abitanti delle Barbados e del Martinica, suoi nemici.

bandiera di Black Bart
La bandiera di Black Bart, in piedi sui teschi dei nemici. Le sigle significano A Barbadian’s Head e A Martinica’s Head.

La clessidra è uno dei simboli che ritorna in parecchie bandiere. Oltre a essere un oggetto semplice da disegnare (due triangoli che si toccano per le punte), comunicherebbe alle prossime vittime l’approssimarsi della morte se non si sbrigano ad arrendersi. Un uso molto sapiente della simbologia, che ricorda gli affreschi medievali delle vite dei santi.

Pirati famosi: oltre le bandiere

Ci sarebbe ancora molto da dire sulle bandiere di pirati famosi e sulle loro avventure in generale. Per fortuna questo è un blog di scrittura e storia criminale, quindi non serve mettersi a cercare.


Se vuoi rivedere alcuni dei protagonisti di questo post in azione e sapere cosa facevano quando non erano intenti a ricamare cuoricini sulle bandiere, potete leggere “Pirati famosi per ragioni assurde”. Bucanieri che rubano cappelli per evitare insolazioni, corsari che distruggono il sistema metrico decimale e pirati dello spazio sono alcuni dei protagonisti di questo post.


Ragazzi: è l’anno corrente, è ora di smetterla con le discriminazioni di genere. Perché non vi comportate come i pirati? Ok, una nave pirata non era proprio un ambiente femminista, ma questo non ha impedito ad alcune donne di intraprendere una carriera di successo nel mondo della pirateria. In questo post, “Piratesse famose e leggendarie”, vediamone alcune delle più violente e temute.


Per finire un post che studia gli spostamenti di sir Francis Drake, il nonno dei pirati dei Caraibi. O meglio i suoi spostamenti in California. O meglio, la targa d’ottone lasciata in California, dopo averla reclamata per la regina. O meglio lo scherzone che dei buontemponi organizzano quasi mezzo millennio più tardi. Se vuoi una storia a base di truffe, piani che si ritorcono contro alla Willy Coyote, e appropriazione di soldi pubblici, “La placca di Francis Drake” è il post che fa per te.

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