Gregor MacGregor: il cacicco del Poyais

Gregor MacGregor è passato alla storia come il principe del Poyais: minuscola nazione in Sud America, in cui sovrani e coloni europei, nell’800, investono milioni. Come avrete già intuito, purtroppo il Poyais non esiste

Benvenuti in Poyais…

Gregor Macgregor è l’ideatore della più clamorosa truffa del diciannovesimo secolo. Con una creatività che farebbe invidia a Charles Ponzi, ma anche Tolkien, inventa un’intera nazione, il Poyais, con tanto di geografia, lingue, città, economia e usanze.

Grazie alla sua invenzione, nel 1822, convincerà banchieri e nobili inglesi a investire cifre assurde in imprese e progetti nella sua nazione. Centinaia di coloni partono in nave alla ricerca di fortuna in un paese che non esiste. La sua truffa muoverà talmente tanto denaro da generare una crisi economica, nel 1825.

Questo blog è fatto apposta per raccontare storie del genere. Il punto è che Gregor MacGregor è molto di più di un truffatore. La sua vita è costellata di guerre, menzogne, sbornie, fughe, matrimoni di convenienza, e anche un paio di azioni eroiche.

Di fronte a una vita del genere non posso limitarmi a raccontare soltanto la truffa del Poyais. Gregor Macgregor è una specie di Garibaldi al contrario, un balordo dei due mondi, e come tale va ricordato.

Piccola nota. Su MacGregor esistono diverse fonti, alcune delle quali sono contemporanee ai fatti, anche se non sempre sono da considerarsi attendibili al 100%. Per questo articolo mi sono basato perlopiù sul libro di Sinclair, The Land That Never Was, che cita moltissime delle fonti dell’epoca.

Il piccolo Gregor MacGregor

Gregor MacGregor nasce in Scozia il 24 dicembre 1786, in una famiglia molto benestante. Il suo clan, i MacGregor, sono dei tipi interessanti, che vantano tra i loro parenti Rob Roy, un criminale/ribelle scozzese e cattolico diventato celebre in tutto il mondo grazie a romanzi e ballate. Gli altri parenti di Gregor sono quasi tutti militari e marinai.

Liam Neeson Rob Roy MacGregor
Rob Roy, immoratalato in una foto del ‘600.

Il piccolo MacGregor cresce in un ambiente rurale e parla solo gaelico. Nel 1794 il padre, capitano di nave, muore, ma la madre viene da una famiglia ricca e riesce a crescere Gregor e i numerosi fratelli nell’agio. Gregor inizia ad andare a scuola dove impara l’inglese. Si sa poco altro della sua gioventù.

In seguito, lo stesso Gregor si vanterà di aver studiato per due anni all’Università di Edimburgo, dal 1802 al 1803, ma il suo nome non risulta in nessun documento.

Soldato, marito e ubriacone

A sedici anni Gregor MacGregor si è rotto le palle di studiare o qualunque cosa facesse, e decide di diventare un soldato. La mamma gli compra i gradi di tenente nell’esercito inglese e, nel 1803, Gregor inizia il suo addestramento.

Nonostante l’esordio da raccomandato, MacGregor si rivela un buon soldato e, nel giro di un anno, viene promosso al grado di luogotenente e mandato a Gibilterra. Napoleone ha rotto il trattato di Amiens e gli inglese stanno fortificando le loro basi in Spagna in vista di un attacco dei francesi.

Giovane Gregor MacGregor
>Ritratto del giovane Gregor MacGregor. Come i migliori truffatori, non ha una faccia da delinquente

Ma l’azione sembra non arrivare. MacGregor resta stanziato a Gibilterra per anni senza mai vedere una battaglia. In compenso conosce Maria Bowater, l’orfana di un ammiraglio inglese e nipote di un membro del Parlamento.

I due si innamorano e, nonostante l’opposizione della famiglia di lei, nel 1805 si sposano. Dopo vari trasferimenti, nel 1809, MacGregor si compra il grado di capitano e sbarca a Lisbona dove lo attende la guerra. Combatte contro i francesi fino al 1810 quando ottiene il congedo dall’esercito.

I dettagli del congedo sono poco chiari. Secondo Rafter, un biografo dei suoi tempi, sarebbe stato per cattiva condotta. Rafter ci riporta un sacco di eventi ghiotti e divertenti (“Gregor era sempre assetato, ma non gli piaceva l’acqua”), ma secondo alcuni storici le sue storie sono da prendere con le pinze, vista la sua esplicita e motivata antipatia per MacGregor (continuate a leggere per scoprire il perché).

Sir Gregor MacGregor, Cavaliere portoghese

Al di là dei motivi del congedo, MacGregor torna in Inghilterra. A Londra, grazie ai contatti della moglie, entra nei vari circoli dell’alta società, dove si presenta col titolo di Sir MacGregor. Dice di essere stato ordinato cavaliere in Portogallo e, nonostante sia una balla, grazie al suo carisma, riesce a frequentare i salotti più esclusivi, dove intrattiene i nobili con le storie (inventate) delle sue imprese.

Nel 1811 lo colpisce la tragedia: Maria Bowater muore, e MacGregor si ritrova vedovo e senza più il sostegno economico della ricca moglie. Senza più un posto nell’esercito e nella società, MacGregor decide di spostarsi dove c’è azione: il Sud America. Progetta di unirsi alle forze ribelle e offrire i suoi servizi di ufficiale in modo da fare fortuna e servire la causa repubblicana.

Rafter, nel suo stile, aggiunge che probabilmente ha problemi con i parenti della moglie morte offesi per il fatto che abbia cercato di risposarsi subito.

In ogni caso nel 1812 Gregor MacGregor vende la sua casa di famiglia e i vari possedimenti scozzesi e parte per il Venezuela. Arriva a Caracas il 27 marzo e trova una città divisa tra realisti e ribelli repubblicani. Gregor si unisce ai ribelli che, dopo aver ascoltato la sua incredibile (e perlopiù inventata) carriera militare, gli danno il grado di colonnello e lo mettono a capo di un reggimento di cavalleria.

Gregor MacGregor, nonostante la mancanza d’esperienza, ottiene diverse vittorie sui realisti e, grazie al suo carisma si guadagna la simpatia di soldati e ufficiali. Ma la sua avventura in Sud America è appena iniziata.

Gregor MacGregor nel Nuovo Mondo

Le imprese sud americane di MacGregor sono molte, e sono difficili da raccontare senza entrare in dettagli storici. Un blog di storia militare potrebbe scrivere diversi post in proposito. Ma qui parliamo di balordi e truffatori, quindi cercherò di essere rapido.

Dopo il suo arrivo trionfale a Caracas, Gregor MacGregor conosce Josefa Antonia Andrea Aristeguieta y Lovera, rampolla di una nobile famiglia di Caracas e cugina di Simon Bolivar, il capo della rivolta contro gli spagnoli e (futuro) padre della patria di parecchie nazioni sudamericane. Nel 1812 i due si sposano e MacGregor entra in contatto con i vertici più alti della ribellione.

Simon Bolivar contento
Simon Bolivar è contento delle imprese di Gregor MacGregor

Dopo varie battaglie e sconfitte, MacGregor si ritrova assieme a un manipolo di ribelli nel porto di Cartagena. Qui, nel 1813, MacGregor partecipa alla difesa della città e alla successiva evacuazione, quando gli spagnoli trionfano. Le navi guidate da MacGregor riescono a scappare i Jamaica senza riportare nessuna perdita e questo lo fa celebrare come un eroe.

L’impresa di Ocumare

Il Venezuela è tornato quasi tutto sotto il controllo degli spagnoli e Bolivar decide per un invasione via mare in diversi punti strategici. MacGregor viene scelto per comandare 1200 uomini con cui sbarca a Ocumare. Qui MacGregor dovrà reclutare forze tra i coloni e gli indigeni e incontrarsi con l’esercito di Bolivar a Caracas. Ma l’esercito di Bolivar viene bloccato dagli spagnoli, lasciando le forze di MacGregor abbandonate, senza munizioni, cibo o navi per andarsene.

In quella che stata definita la sua azione più eroica, MacGregor guida i suoi uomini attraverso il territorio nemico. Nonostante l’inferiorità numerica e la mancanza di equipaggiamento, infligge pesanti perdite agli spagnoli con azioni di guerriglie e, alla fine, riesce a riportare i suoi uomini nella zona controllata dai ribelli.

Spiaggia di Ocumare
Ocumare oggi. Non sembra un brutto posto

Questa impresa lo rende famoso in tutto il Sud America. Bolivar tiene discorsi pubblici dove lo celebra come un eroe e decide di assegnargli il comando per una nuova missione. Con un eroe del genere al timone, cosa potrà andare storto?

Le disfatte di Gregor MacGregor

I capi repubblicani decidono che i tempi sono maturi per esportare la ribellione in altre colonie spagnole, come la Florida. Gregor MacGregor viene scelto per l’incarico. Va in America, alla ricerca di volontari e fondi per sovvenzionare la guerra.

MacGregor promette a tutti premi in denaro e grandi appezzamenti di terra, in Florida, una volta che sarà liberata. Dice di aver visto terreni molto fertili e ricchi e che i soldi investiti raddoppieranno nel giro di poco tempo. In questo modo arruola diverse centinaia di uomini e tira su la bellezza di 160000 dollari dell’epoca.

Il problema è che non ha abbastanza navi per trasportare tutti gli uomini. Sceglie allora un obbiettivo modesto, l’isola di Amelia, a est della Florida. Sull’isola c’è un piccolo forte spagnolo e un porto usato dai pirati: niente di pericoloso.

L’Isola di Amelia

MacGregor salpa con 200 uomini e conquista in meno di un giorno il forte. A questo punto le notizie sul suo operato diventano abbastanza ambigue, anche grazie al fatto che MacGregor stesso riporterà diverse versioni.

La cosa certa è che MacGregor, invece di continuare con l’invasione, dichiara l’isola di Amelia come la Repubblica di Floridas e si autoproclama presidente. Secondo Rafter passa le giornate ubriaco a creare medaglie che si conferisce da solo.

In ogni caso, cerca di raccogliere fondi per finanziare le difese dell’isola nei modi più disparati. Tenta di tassare i pirati, di mettere su un mercato di schiavi, cercando nuovi investitori dagli Stati Uniti, ma fallisce sempre. Alla fine si decide a stampare dollari della Repubblica di Floridas con cui paga i suoi soldati. Non la prendono bene.

Gli Spagnoli, intanto, inviano delle forze verso Amelia con l’intento di riprendersi l’isola. A questo punto MacGregor affida il comando a un suo sottoposto e abbandona Amelia. Gli uomini lasciati dietro resisteranno a diversi assalti, fino a essere sconfitti dall’esercito degli Stati Uniti nel 1819. La maggior parte muore, i pochi sopravvissuti vengono fatti prigionieri.

Porto Bello

MacGregor spende gli ultimi soldi degli investitori americani in medagliette commemorative della sua impresa ad Amelia e torna in Sud America. Nonostante la performance non proprio entusiasmante, Bolivar, nel 1819, gli affida una nuova missione: conquistare Porto Bello, a Panama.

MacGregor parte per l’Europa e, dopo aver sciorinato le sue solite promesse di premi e territori, arruola un manipolo di scozzesi e irlandesi che guida verso l’obiettivo. Tra i volontari c’è anche William Rafter, il fratello dell’autore che ci ha raccontato tante belle cose su MacGregor. E con un po’ di fantasia potete immaginare da soli che fine farà.

L’impresa di Porto Bello è una specie di fotocopia di quella Amelia. MacGregor guida una conquista rapida e occupa l’obiettivo senza riportare grandi perdite. A questo punto, invece di avanzare o organizzare le difese iniziano i proclami e le sbornie. Crea un ordine cavalleresco con la stessa bandiera che aveva usato per la Repubblica di Floridas e lo conferisce a vari soldati.

Dieci giorni dopo gli spagnoli tornano in forze. MacGregor affida il comando al colonnello Rafter, torna nella sua nave e prende il largo. Gli uomini lasciati indietro vengono tutti uccisi dagli spagnoli.

Gregor MacGregor, traditore della rivoluzione

Dopo questa sconfitta, MacGregor riesce nuovamente riorganizzarsi. Ruba una nave, la rivende, e con i soldi riprende a cercare volontari e fondi per una nuova campagna militare. Incredibilmente ci riesce. L’obiettivo è Rio de la Hacha, e stavolta MacGregor opta per una strategia diversa, pianificando le difese della città, mentre i suoi uomini avanzeranno verso…

Nah: conquista la città, si ubriaca a bestia, arrivano gli spagnoli, fugge e i suoi uomini vengono trucidati. La differenza, stavolta, è che MacGregor non ha più posti dove andare.

Bolivar, per le sue ripetute fughe, lo dichiara traditore e lo condanna a morte, mentre grazie al furto della nave ora è ricercato per pirateria in Jamaica.

Simon Bolivar arrabbiato
Bolivar non è più molto contento…

Alla corte di Re George

Dopo vari spostamenti Gregor MacGregor approda alla Mosquito Bay, in Honduras. Il posto non si chiama così per le zanzare (ma ci sono comunque molte zanzare, piene di malattie terribili), ma per il nome suoi abitanti, i meskite (spagnolizzato in mosquito). I meskite sono discendenti di schiavi africani naufragati.

MacGregor viene ospitato da George Frederik Augustus. George è il “Re” della zona, non tanto perché la amministri politicamente (è una palude priva di strade, città o infrastrutture), quanto perché gli inglesi gli hanno riconosciuto la sovranità giusto per tenere lontani gli spagnoli dalla zona.

MacGregor offre a Re George un ricco carico di liquori e gioielli, in cambio della concessione di 32000 chilometri quadri della Mosquito Bay. Il Re accetta.

MacGregor battezza il suo nuovo territorio col nome di Poyais e si autoproclama principe. Ora che ha un regno ha solo bisogno qualche suddito e le cose poi si aggiusteranno da sole. Per trovarli, MacGregor torna in Europa.

Il cacicco del Poyais

MacGregor arriva a Londra, dove si presenta come il cacicco del Poyais e compie il suo ritorno nell’alta società. Racconta di essere il principe di una nuova Repubblica appena nata in seguito alle varie guerre. Grazie alle continue rivolte in Sud America, la sua storia è credibile e MacGregor inizia a frequentare le case di nobili e dignitari, dove parla della ricchezza del proprio paese.

Gregor MacGregor ritratto
Gregor MacGregor, il Cacicco del Poyais

Inventa medaglie, bandiere e uniformi che fa realizzare e conferisce titoli nobiliari e cavallereschi del Poyais ai vari nobili che lo ospitano.

Nota che la storia interessa a tutti e decide di aprire un ufficio per gli affari esteri del Poyais a Londra. Inizia a inventare un sistema politico e bancario e a cercare azionisti inglesi per la banca del Poyais, che offre un ritorno di investimento annuo del 6% (il doppio di quello normalmente offerto ai tempi).

Il più grande autore fantasy

L’alta società inizia a investire soldi nel paese inventato. Ma MacGregor pensa di poter fare di più.

Nel 1822 viene pubblicato Sketch of the Mosquito Bay, una guida al Poyais firmata dal capitano Thomas Strangeways, molto probabilmente uno pseudonimo di MacGregor. La guida descrive in dettagli la geografia, la storia, la cultura e le città del Poyais e scende addirittura ai dettagli etimologici sui nomi delle zone. Molti passi sono riciclati da altre guide del Sud America, ma non mancano le parti inventate di sana pianta.

Tra i dettagli più interessanti, c’è il clima del Poyais, così salubre da tenere lontani insetti e malattie tropicali: un clima unico in tutto il Sud America. La capitale, Saint Joseph, che non esiste, ha un teatro lirico da fare invidia a quelli delle città europee. E i fiumi sono pieni di pepite d’oro, di cui gli indigeni non capiscono il valore, e che quindi lasciano volentieri ai coloni inglesi.

MacGregor arriva a inventare poesie e canti tipici del Poyais: un livello di dettaglio che farebbe impallidire Il Signore degli Anelli. Ma d’altra parte, il fatto che i truffatori di successo abbiano una fantasia e una capacità di comunicare molto più sviluppate dei grandi maestri della letteratura è cosa nota, in questo blog. Forse il rischio di finire in carcere stimola la creatività.

Il destino manifesto della Scozia

L’invenzione ripaga MacGregor, che inizia a vendere lotti di terra del Poyais a centinaia di uomini, perlopiù scozzesi. Grazie alla raccomandazione di un membro del parlamento, convince anche una banca inglese a prestare 200000 sterline alla Banca del Poyais.

Titoli del Poyais
Un titolo di proprietà per un pezzo di terra in Poyais

Inizia a rilasciare interviste ai giornali dove invita gli inglesi e soprattutto gli scozzesi a partecipare nell’impresa. Oltre a promettere i soliti ritorni di investimento fa appello all’orgoglio degli scozzesi, che grazie al Poyais potranno diventare a tutti gli effetti una potenza coloniale.

La retorica paga, e nel 1822 ha piazzato più di 500 lotti, vendendoli anche ad anziani che vogliono andare in pensione in un paradiso tropicale, e contadini che hanno investito i risparmi di una vita. Molta gente, più che cercare un’avventura nei paesi tropicali, si aspetta di avere una cesetta di proprietà nella città di Saint Joseph.

Una prima nave, l’Honduras Packet, parte da Londra a fine estate e raggiunge le coste della Mosquito Bay a novembre 1822, carica con centinaia di coloni. Non c’è traccia della città di Saint Joseph e i coloni si accampano sulle spiagge mentre la nave inizia a percorrere le coste alla ricerca di segni di civiltà. Non ne trovano e i coloni iniziano ad ammalarsi e a finire le scorte di cibo.

Alla ricerca del Poyais

Poco dopo, nel marzo 1823, arriva una seconda nave, ma invece di portare provviste scarica altri coloni scozzesi, che non hanno trovato la città in cui hanno comprato i lotti. Ben presto le malattie iniziano ad avere la meglio e i bambini e più vecchi muoiono. James Bennet, magistrato dell’Honduras Britannico, saputa la notizia, invia una nave con dei soccorsi, per avvertire i coloni che il Poyais non esiste e riportarli indietro.

Alcuni non ci credono e restano nella Mosquito Bay, in attesa di essere salvati dalle autorità del Poyais. Agli altri non va molto meglio. Vengono accolti in luridi campi profughi in Honduras, dove ben presto si scatena un’epidemia che uccide la maggior parte. Alla fine dei giochi, muoiono quasi 200 persone. Tra i pochi superstiti alcuni tornano in Inghilterra, dove nel frattempo si è diffusa la notizia.

MacGregor nega ogni responsabilità, denuncia per calunnia i giornali che lo accusano, e scarica la colpa sui capitani di nave, che non avrebbero trovato Saint Joseph a causa della loro incapacità. Alcuni coloni, forse pagati o forse per ingenuità, avallano la sua versione. In ogni caso il governo inglese blocca tutte le navi cariche di coloni in partenza per il Poyais e MacGregor, per non rischiare, dichiara alla stampa che sta per emigrare in Italia per motivi di salute…

Il processo di Gregor MacGregor

…E per emigrare in Italia, intende fuggire a Parigi. Qui, lontano dai casini di Londra, MacGregor riprende la sua vita da Principe del Poyais nell’alta società. Si fa diversi amici, tra cui Hippisley, un ufficiale inglese molto influente, e Lehuby, uno dei capi della Compagnie de la Nouvelle Neustrie, importante impresa commerciale francese.

Grazie al loro aiuto, riesce a ottennere un corposo prestito da una banca e a vendere un gigantesco lotto di terreno del Poyais alla Compagnie de la Nouvelle Neustrie. Di nuovo vengono radunati coloni, ma le autorità francesi non si fidano quando li vedono equipaggiati con un passaporto di un paese mai sentito: il Poyais. La nave viene bloccata, e dopo qualche indagine, la polizia francese inizia a dare la caccia a MacGregor e i suoi due complici.

Il 6 settembre 1826 Gragor MacGregor viene finalmente arrestato. Ma non ha ancora finito le sue carte da giocare. Assume un brillante avvocato e riesce a redigere dei documenti falsi, con cui attesta la verità delle sue dichiarazioni e varie azioni eroiche compiute in Sud America. Alla fine del processo la colpa viene scaricata sui due suoi complici, mentre lui viene assolto da ogni accusa.

Vignetta Satirica Gregor MacGregor
Una vignetta dei tempi dull’arresto di Gregor MacGregor, il falso principe

La fine di Gregor MacGregor

Nel frattempo, in Inghilterra, l’invenzione di MacGregor non è rimasta senza conseguenze. Molti degli investimenti fatti da banche e risparmiatori inglesi in Sud America (e in Poyais) si rivelano dei buchi nell’acqua. Una crisi economica scuote la finanza inglese e diverse banche, incapaci di farsi restituire i soldi dal Poyais, falliscono. A onore del vero, l’invenzione di MacGregor è solo una delle cause di questa crisi (e, secondo diversi studiosi, una delle minori).

Nel 1826, Gregor MacGregor, liberato da ogni accusa in Francia, torna a Londra. In Inghilterra, nonostante la crisi, è prevalsa la tesi che i capitani delle navi dei coloni fossero incompetenti e che MacGregor fosse innocente. Il che significa che il nostro eroe può tornare a fare quello sa fare meglio. Nei dieci anni successivi tenterà di vendere buoni del tesoro, lotti di terra e azioni del suo paese inventato. Ma dopo la crisi gli investitori sono diventati molto più diffidenti a gettare il denaro in operazioni del genere, e le truffe fruttano poco.

Nel 1837 muore sua moglie, e MacGregor decide di tornare in Venezuela. Bolivar è morto e nessuno ricorda del suo tradimento né della condanna. Anzi. MacGregor, grazie alle sue conoscenze, riesce a farsi conferire una pensione da veterano di guerra.

Riesce a farla franca, ma non tornerà più nei circoli dell’alta società dove ha sempre amato raccontare le sue fanfaronate e organizzare truffe. Muore nel 1845 a Caracas. La zona geografica che corrisponde al Poyais oggi fa parte dell’Honduras. È un luogo talmente inospitale e miserabile che tutt’oggi è privo di strutture e insediamenti.

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