La dittatura delle risorse

Entriamo nel concreto del worldbuilding e vediamo come creare città e fazioni solide e organiche in modo rapido sfruttando le risorse.

A dire il vero ci sono diverse cose di cui tenere conto, che vedremo anche in altri post. Ma un delle più facili da considerare è la dittatura delle risorse.

È una Rompiballe nata, che stimola la tua creatività con un sacco di domande e ti costringe a usare i muscoli del worldbuilding. È abbastanza chiaro? No? Mi pare giusto, allora vediamo le cose nel dettaglio.

Risorse fantasy e risorse reali

Uno degli elementi più facili da tenere a mente per creare un mondo credibile è la dittatura delle risorse. Parti dal presupposto che ogni azione compiuta da un uomo, una città o un impero è frutto di questa dittatura. Le risorse stabiliscono cosa si può fare e cosa non si può fare. Quello che un soggetto è disposto a fare per accaparrarsi una risorsa o per proteggerla dagli altri ci darà più informazioni su di lui di qualunque storia, ideologia o religione.

dittatura delle risorse - homer simpson
La gente, per accaparrarsi le risorse, è disposta a fare le cose più strane

Le risorse sono un domino e hanno effetti ramificati. Soggetti che mancano di una risorsa fondamentale sono in posizione di inferiorità rispetto a chi può sfruttarla e questo causa conflitti in entrambe le direzioni (dal vicino invidioso che ti riga la macchina al ladro affamato che ruba del pane, dai terroristi che rubano dell’uranio, all’impero inglese che colonizza l’Asia, priva di armi moderne, per avere il tè). L’accesso a una risorsa permette avanzamenti tecnologici e scoperte di nuove risorse. L’accesso o la mancanza d’accesso a una risorsa muove la storia, fa creare ideologie e religioni.

Le risorse non sono solo acciaio, armi e lussi. La manodopera, i soldi, i fedeli, i voti: in base alla situazione un sacco di cose diverse possono essere risorse. E la dittatura delle risorse si ripresenta a mille livelli diversi, dalla sopravvivenza, allo status quo, fino alla realizzazione personale. In una visione molto estremistica, le risorse sono l’unica motivazione che muove i personaggi (anche “risorse affettive” come il senso di appartenenza a una famiglia, in un avventura dove il protagonista deve salvare sua moglie dai pirati, o cose simili).

“But, what do they eat?”

Ma, prima di entrare in discorsi psicologici, è sempre bene partire dalle basi. Una delle domande più stimolanti che puoi farti per creare un mondo è “Cosa mangiano?”. È una domanda che è diventata un tormentone per alcuni illustri Rompiballe del web (guardate i video di Bob Case e leggete gli articoli di Shamus Young: sono analisi clamorose).

Quante volte hai visto nani che hanno un’intera città dentro una miniera senza chiederti come sia possibile? In una storia lineare, se l’autore decide che una questione non è importante, abbiamo visto che è possibile glissare la questione regolando il cono di visione. Ma questa è una soluzione da riservare a casi d’emergenza, dove vincoli esterni impediscono di adottare una soluzione ottimale.

E per questioni pervasive come cibo e sopravvivenza in generale, c’è sempre una fetta di pubblico rompiballe che si arrabbierà quando gli presenti ambientazioni stupide.

Peggio ancora, in un’avventura interattiva, dove i giocatori vanno a frugare dappertutto, questioni del genere diventeranno problemi che si ritorceranno contro. Come sempre, sfrutta la tua abilità di rompiballe come strumento per stimolare la tua creatività.

Creare un mondo partendo dal cibo dalla birra

Vediamo un esempio. Magari sei appassionato di birre artigianali, o di altri hobby che giustifichino il tuo alcolismo, e tornando alla miniera di prima ti viene da chiederti come mai i nani fanno una birra così buona vivendo sotto terra (dove ragionevolmente è difficile che crescano centinaia di ettari di orzo o robe simili).

La risposta pigra è “La portano coi carri tutte le settimane da Endon dove abitano i mastri birrai migliori del regno” Una risposta accettabile, ma tutto sommato noiosa (e potenzialmente fastidiosa per i giocatori rompiballe che potrebbero farti notare che far arrivare cibo e alcol costanti per un intero popolo sarebbe un’impresa demenziale oggi con camion e produzione industriale, figurarsi in uno pseudomedioevo).

“Coltivano cento varietà diverse di funghi. Alcuni proteici, altri molto zuccherosi, perfetti da far fermentare” per quanto sia una risposta comunque banale, ci dà già mille occasioni in più per trovare altri dettagli fighi. Magari, per compensare i pochi spazi, coltivano i funghi anche sul soffitto, visto che questi funghi fantasy crescono bene anche sulla roccia. Quindi i contadini avranno attrezzi lunghissimi, per raccogliere i funghi da terra, ma vista l’assenza di alberi dentro la miniera, un mercante di legname che viene da fuori può fare una fortuna lì.

Magari la produzione sul soffitto è stata automatizzata ed ora è monopolio di un ricco mercante con macchine raccoglifunghi che sta mettendo in crisi i contadini vecchia scuola che coltivano i funghi sul pavimento. Magari sta cercando di strappargli, a uno a uno, i loro campi per creare un monopolio totale. E così la nostra miniera di pseudoMoria ci sta regalando il gancio per cambiamento in stile quasi western, un incrocio tra Lo chiamavano trinità e Il signore degli anelli. O magari questi funghi mangerecci che crescono dappertutto, vengono portati fuori dalla miniera da dei ladri umani e iniziano a riprodursi nel mondo esterno, sterminando piante e raccolti. E ora andiamo in direzione apocalittica…

Più birra!

Oppure andiamo in una direzione diversa. I nani hanno scoperto la pietrasole: una pietra magica fredda, ma luminosa come il sole, che fa crescere le piante rigogliose in modo rapido. Con questa hanno costruito mille serre sotterranee, dove coltivano di tutto e fanno una birra speciale. La pietrasole ha fatto la fortuna di questa miniera e sono arrivati sempre più nani.

Alla fine i nani erano troppi, e le serre non bastavano più. Sempre più nani hanno iniziato ad accamparsi in baracche fuori dalla miniera, dove vivono di allevamento di capre. Dopo qualche anno si crea un bidonville fuori dalla miniera, con gang criminali che si contendono il potere. Il re della miniera si limita a concedere pochissimi lasciapassare e carte di cittadinanza, ma si dice che un gangster della bidonville abbia accesso a documenti falsi alla portata delle tasche de protagonista (o dei giocatori, in un gioco di ruolo). E all’improvviso abbiamo un misto Narcos e il signore degli anelli (e potenzialmente, nella società elitaria di nani dentro la miniera, un po’ di Bioshock…)

Magari i nani mangiano i sassi e hanno un metabolismo diverso dagli umani e respirano anche sott’acqua. La birra è un prodotto di scarto che emettono dopo che si nutrono di acqua arricchita con i giusti sali minerali.

Oppure sono robot: il re dei nani voleva a tutti i costi quella miniera e chiamato un tecnomante per far forgiare mille nani robotici che lavorano come manodopera senza cervello. Ci sono solo cinque persone vive in tutta la miniera per fare controlli e manutenzione, e si fanno portare cibo e risorse da fuori. Alla morte del re, il regno dei nani diventa una repubblica socialista e i cinque tipi della miniera, dimenticati da tutti, si dichiarano una nazione indipendente. Vendono birra buona perché hanno contatti nella repubblica socialista dei nani e sono gli unici che la commerciano con gli umani e gli altri ingranaggi del capitalismo.

Risorse fantasy, domande e worldbuilding

Ho cercato di rispondere a una sola domanda: come mai hanno della buona birra? E abbiamo già quattro o cinque ambientazioni radicalmente diverse, tutte con un guizzo di originalità che le rende candidate perfette per sviluppare delle ambientazioni profonde.

Applica questa filosofia a ogni domanda del gioco da quelle legate alla sussistenza materiale (come fanno gli inglesi a mantenere una colonia in India? E una su Marte? Come fa il boss a controllare tutto il giro di droga in città?) a quelle più storiche, legate alle fazioni in gioco (Perché i gradoriani sono temuti in tutta la galassia? Perché il conte Jakov è il più ricco di tutto il regno? Perché il regno di Quorm non è mai crollato in più di 500 anni?).

dittatura delle risorse - homer simpson
Avere il monopolio su una risorsa porta a conoscere gente strana, che viene da lontano

Oltre a stimolare la creatività, questa tecnica dà sostegno e verosimiglianza a tutto il tuo mondo e, soprattutto, crea nuove possibilità.

Conseguenze della dittatura delle risorse

Torniamo alle idee di prima e vediamo qualche esempio: si coltivano funghi simili a quelli dei nani da altre parti? Il regno degli uomini è interessato a rubare la tecnologia del raccoglifunghi robotizzato per trasformarla in un’arma? Quanto costa la pietrasole e cosa è disposto a fare un regno in carestia per averla? Che succederebbe se qualcuno unisse tutte le gang della bidonville e le sobillasse per entrare? Gli scienziati elfi provano a sottoporre i nani mangiapietre a intrugli diversi e usarli come strumenti alchemici per ricavare pozioni? Quanto vale uno schiavo nano tra gli alchimisti? Quel è la pena, tra i nani, per un alchimista del genere se viene beccato? Un alchimista buono può avere un rapporto sano col suo nano-alambicco? Quanta gente è interessata a usare i nani robot come forza lavoro e quanta gente si ribellerebbe a una simile rivoluzione industriale?)

Tutte queste nuove possibilità partiranno da una base solida, e suoneranno immediatamente credibili al lettore o ai giocatori. Anzi, nel caso di un’avventura, stimolerà i giocatori a farti domande e a ispirarti nuovi dettagli, se padroneggi bene il worldbuilding emergente (se sei bravo a improvvisare). “Non c’è un modo di dirigere la luce della pietra sole e usarla per accecare la gente senza ucciderla?” [il master sbatte gli occhi] “Certo, gli artigiani la chiamano Asta di luce, e ne fabbricano esemplari da difesa personale e da guerra…”.

Domande utili…

Non prendere queste domande come un obbligo noioso e inutile. Troppe volte abbiamo città enormi nel deserto, a mille chilometri da acqua, cibo e carta igienica, solo perché sì. Il punto non è che queste città non vadano bene, il punto è che ogni risposta diversa da perché sì, sarà molto più significativa, divertente e originale.

La dittatura delle risorse ti obbliga a rispondere a delle domande. Ma le risposte sono tutte delle tue libere decisioni.

E la dittatura delle risorse non significa che il mondo sia privo di morale, ideologie o fattore umano e imprevedibile. È esattamente il contrario. Solo quando il pubblico conosce il valore del bronzo nella società di Endon, può capire a fondo il valore del sacrificio dei contadini che lo regalano al sacerdote durante la festa Arman.

homer e marge
Proteggere una risorsa può portare a conflitti con persone con cui avevamo un rapporto

La dittatura delle risorse aggiunge uno strato alle dimensioni morali. Cosa è disposto a fare una persona per l’accesso a una risorsa? Cosa sceglie una persona quando è di fronte alla scelta tra una risorsa e il rispetto delle proprie idee? In che modo le ideologie si usano per mascherare la caccia alle risorse? E in che modo le ideologie fanno nascere nuove risorse prima inesistenti? Rispondere a queste domande creerà istantaneamente profondità morale a ogni ideologia e religione, e ti darà mille occasioni di comunicare informazioni interessanti al pubblico. Nel caso di avventure per giochi di ruolo, sarà anche fonte di molte interazioni per i giocatori, vista la presenza di risorse concrete che possono passare da una fazione all’altra.

… e risposte rapide

Come trovare risposte verosimili velocemente? Lo abbiamo già visto nel capitolo sui metodi di worldbuilding: usa le tue conoscenze. Tutti conoscono decentemente alcuni argomenti: quelli saranno gli elementi su cui baserai molte risposte. Avere una base di storia della metallurgia può essere comodo per rispondere alla domanda “Come fanno ad aver armato centomila uomini durante la carestia?”, ma in un mondo fantasy che crei tu hai più libertà che nella realtà.

Una persona col pollice verde può rispondere che le lame non sono in metallo ma in durolegno, il legno di un albero pregiato che va trattato con oli particolari. Per coltivarlo servono molti anni, ma i fabbri-contadini di Endon hanno velocizzato il processo con[conoscenze botaniche dell’autore]…

Una persona appassionata di informatica può decidere che la magia è come la programmazione orientata agli oggetti: c’è una sola spada modello (classe) e le altre sono tutte istanze generate magicamente. Il problema è che se il mago che elabora la magia muore o si surriscalda il cervello, le spade si bloccano o si muovono a scatti, in modo imprevedibile, o magari rischiano di sparire tutte in contemporanea (stessa cosa se qualcuno rovina il modello originale…)

Una persona appassionata di canto e musica può rispondere che le armi vengono invocate con un canto magico. I soldati vengono addestrati sin da piccoli e proteggono la gola (vietato fumare). I castrati possono evocare spade-squalo. I fabbri di armi d’acciaio sono andati in crisi da quando questa magia ha preso piede. Alcuni protestano, altri provano a convertire la bottega in gioielleria, molti falliscono.

Risorse fantasy e blocco dello scrittore

Conoscere un po’ di storia o, meglio, sapere dove cercare le cose ti interessano è un’abilità fondamentale per stimolare la creatività. Ma, mentre aumenti le tue conoscenze, non aspettare: nella peggiore delle ipotesi, hai già i mezzi per generare almeno una ventina di ambientazioni originali e mai viste prima con quello che sai.

Un’altra cosa fondamentale da tenere a mente quando rispondi a queste domande è: non esiste una risposta giusta alla domanda prima che tu ne decida una. “Dei falsi sacerdoti di Arman hanno girovagato per le regioni del nord, piene di pagani, e fingendosi missionari, hanno iniziato a riscuotere donazioni.” Cosa fa la chiesa?

Puoi rispondere “Papa Caruson ordina un’amnistia per tutti i reati dei finti sacerdoti. Invita Don Baltazar, il loro capo, lo ordina vescovo per davvero e gli fornisce chierici e templari. In cambio del 60% delle donazioni, ovviamente. E gli consiglia di essere più discreto con l’alcol e le prostitute: la chiesa ha bisogno di mantenere una facciata.”

Oppure. “Papa Caruson manda immediatamente i suoi inquisitori più fedeli seguiti da un drappello di templari in assetto da guerra. La repressione comincia feroce, ma i popoli del nord sono dei tipetti orgogliosi e selvaggi e, in breve tempo, si riuniscono e fanno a pezzi i templari.”

api e homer
Avere una nuova risorsa, significa anche avere nuovi nemici

Nessuna delle due è giusta o sbagliata prima che tu lo decida. Questa libertà immensa, per alcune persone, è paralizzante: posso fare tutto e scegliere una cosa sola significa buttarne un’infinità! Il mio consiglio è rispondi a istinto (Il papa vuole i soldi, o il papa vuole il controllo diretto, ma anche solo il papa è contento, o il papa si incazza) e poi giustifica la tua affermazione seguendo i principi che abbiamo visto nell’articolo sul metodo PRO. Puoi sempre buttarlo via e provarci con un altro se la risposta è insoddisfacente. Alla fine dei giochi, anzi, molto del lavoro sarà buttare via le idee inutili o dannose, visto che ne partorirai molte. E a volte basta una singola risorsa inventata a cambiare radicalmente il mondo e riempirlo di bizzarrie e trovate interessanti.

La dittatura delle risorse e what if estremi

Concentriamoci per un paio di paragrafi sul worldbuilding per i giochi di ruolo e i videogiochi, che vengono sempre bistrattati a favore dei loro cugini scemi (libri e film). So che molte persone, quando si cimentano nel worldbuilding, si concentrano principalmente su what if notevoli (la terra è piatta alla Discoworld, le stelle influenzano la magia) e su un bestiario infinito di creature. Il metodo che ti ho consigliato di seguire non ti dovrebbe portare a partire da idee del genere. Ma questo non vuol dire che non possano venire fuori, a un certo punto, dati sufficienti dettagli fighi che verrebbero uniti in modo coerente da una cosa simile. Senza contare i casi in cui vuoi rifarti a fantasy classici e creare mondi con mille specie intelligenti diverse, ognuna con le sue differenze fisiche, mentali e culturali.

Ma cambiamenti estremi di questo tipo, di solito, implicano un sacco di altre conseguenze a cui probabilmente non hai pensato, a meno che non sei molto ferrato in fisica, biologia, chimica, ma anche economia, antropologia e un sacco di altre cose.

Conseguenze materiali

Quindi come fare in questi casi? Dato quello che abbiamo visto oggi, vale la pena di sottolineare due cose.

La prima è: la dittatura delle risorse vale sempre (è una dittatura). Nel caso concepissi un what if assurdo, cerca subito di individuare le conseguenze materiali più importanti: saranno quelle a cui il pubblico baderà di più in ogni caso. In un mondo con la magia, quali risorse o attività necessarie alla sopravvivenza possono essere sostituite dalla magia? Quali risorse smettono di avere valore? In un mondo dove i maghi hanno la magia del ghiaccio e possono conservare il cibo congelandolo con uno schiocco di dita, il sale (o conservanti naturali simili) perde molto di valore, ad esempio, e questo porterebbe a una serie di conseguenza dalle cucina fino al linguaggio – sale della vita, salario, conto salato…).

In una storia ancora più radicale. Gli elfi della notte si nutrono delle speranze e dei sogni delle persone. Glieli risucchiano mentre dormono e poi, le vittime, al risveglio diventano depresse e demotivate. Quale tipo di persone è una risorsa ghiotta per gli elfi? Come le gestiscono per non restare senza cibo? Quali altre risorse importanti devono avere (tane vicine a centri abitati, immagino, dove la gente gli dà la caccia)? Come influenza il loro linguaggio e la loro cultura, questo particolare tipo di risorsa (i sogni e le speranze degli uomini)?

Risorse, animali fantasy e alieni

La seconda è: la dittatura delle risorse vale sempre (di nuovo). E in questo caso intendo che vale anche per gli specie fantasy o alieni. Il bestiario è uno dei punti più deboli di tanti giochi di ruolo, dove le preoccupazioni per il gameplay (ovvero il combattimento) ricevono tutte le attenzioni a discapito delle reali possibilità di giocare di ruolo. Usa la dittatura delle risorse anche qua: vale anche per gli animali.

Banalmente, un predatore gigante e pericoloso, dopo aver fallito il primo tentativo di mangiare i giocatori, equipaggiati con armature, lance e altre robe appuntite, probabilmente darà la caccia a una mucca, o a un altro animale meno pericoloso di un gruppo di uomini incazzati. Per il semplice motivo che attaccare potenziali prede gli costa fatica, la fatica per essere recuperata richiede cibo, quindi una preda che richiede più fatica e pericolo di quanto cibo produca verrà evitata. Anche gli animali coi cervelli più piccoli seguono praticamente sempre questo principio.

dittatura delle risorse - homer simpson
diventare dipendenti da una risorsa che costa di più di quanto produca, alla fine, distrugge…

Quelli che ti inventi tu non devono fare eccezione. Come sempre, stabilire uno standard credibile e verosimile, ti darà sempre l’arma segreta di poter rompere le regole. Dopo aver incontrato tre trigrodonti che ogni volta, scappano se li spaventi o li ferisci, il quarto tigrodonte che darà la caccia ai giocatori per tutta la sessione, come se avesse una volontà umana, sarà più terrificante di ogni bestia con le statistiche pompate.

Allevare bestie fantasy

Stessa cosa vale per lo sfruttamento degli animali da parte dell’uomo. Gli animali sono una risorsa che costa risorse. Se il costo è superiore al guadagno, l’animale non verrà mai addomesticato e allevato. Per intenderci: gli uomini, nella storia, non hanno mai cavalcato degli orsi da guerra. A occhio e croce sarebbe una figata, senza contare che un orso è una bestia terrificante, in grado di massacrare dozzine di uomini. Ma non è mai successo, perché? Tra i moltissimi motivi che rendono gli orsi da guerra una pessima idea, uno ti interessa più degli altri: la dittatura delle risorse. Un orso è una bestia di tre quintali che deve mangiare un sacco di cibo per sopravvivere, lasciamo perdere essere in forze per la guerra. Cibo che potrebbe nutrire molto meglio degli uomini (anche le mucche mangiano un sacco, ma si nutrono d’erba: l’uomo no, quindi vanno bene lo stesso).

Nota che questo non vuol dire che gli orsi da guerra, in un’avventura fantasy, sono proibiti. Se vuoi orsi da guerra va benissimo: è divertente e tutti i giocatori ne vorranno sicuramente uno. Usa la dittatura delle risorse per dare profondità agli orsi, però! Sono bestie rarissime, allevate solo per i nobili e la famiglia reale, che vengono trattati con più riguardi di un popolano? O sono orsi mannari, persone normalissime che però, in determinati momenti o con i giusti riti magici, diventano orsi da cavalcare in battaglia? O magari il popolo che li alleva ha inventato delle vasche per clonare le salsicce, partendo da materiali organici di scarto (e usa le salsicce, economiche ma disgustose, come mangime per gli orsi)? La dittatura delle risorse è uno strumento ottimo per creare mondi profondi in grado di ospitare ogni tipo di storie: usala.

Esercizi

Allena il tuo cervello a pensare in questo modo con dei semplici esercizi che puoi fare quando vuoi. Un altro vantaggio di questi esercizi è che, se ne fai abbastanza, quando dovrai pensare a un mondo per una tua storia o avventura, avrai già una lista di idee fighe e ben radicate in un mondo complesso.

  • Prendi una città di una serie, gioco, o storia fantasy che conosci e rispondi alla domanda “cosa mangiano?” La risposta, se tira fuori dettagli fighi, può cambiare trama e dettagli della serie.
  • Prendi un guerriero base (una comparsa) da una serie o da un gioco che conosci. Qual è il suo equipaggiamento, cosa serve per produrlo in serie e distribuirlo? Che tipo di addestramento richiede? Come è stato innovato nel corso del tempo? Cosa mangiano soldati, ufficiali e fabbricanti di armi, visto che non producono cibo? Cerca di rispondere alle domande sull’equipaggiamento solo con punti di forza: ogni punto di debolezza va motivato (altrimenti l’esercito di questo tizio non andrebbe in questa direzione, solo per il gusto di bilanciare la forza del proprio esercito o per sportività verso i nemici). La risposta preferibilmente deve trascendere le pure questioni militari (economia, società, politica, magia: tutto contribuisce alla risposta).
  • Scegli un impero, o una nazione da una serie tv o da una storia di qualunque tipo. Pensa: come è arrivato al potere e ha surclassato gli altri regni? Come fa a reggersi in piedi e non collassare? Come fa ad applicare leggi, giudizi e cose simili? E come fanno a comunicare da un posto all’altro? Che ideologie o religioni possono emergere da una situazione del genere (anche più di una)? Cosa mangiano? Di nuovo, in caso di idee fighe, sentiti libero di alterare la storia originale, cercando però di non creare nuovi problemi nel farlo.

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